Zero to Hero è basato su una storia vera?

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Diretto da Jimmy Wan, ‘Zero to Hero’ è un commovente film drammatico di Hong Kong che segue So Wa Wai (Chung-Hang Leung), un atleta con paralisi cerebrale la cui determinazione e duro lavoro lo portano alle Paralimpiadi per rappresentare Hong Kong. Il film inizia con l’infanzia di So, quando le sue capacità atletiche vengono riconosciute da sua madre (Sandra Kwan Yue Ng) e dall’allenatore Fong (Louis Cheung). Il film procede attraverso i conflitti e le sfide che So affronta man mano che progredisce nella sua carriera atletica.

Come film sportivo, Zero to Hero riesce a descrivere una storia di resilienza e dedizione che scuote l’anima: So combatte le difficoltà personali ed economiche per raggiungere trionfi senza precedenti come paralimpico. Insieme al viaggio di So come atleta, il film ritrae anche un rapporto commovente tra So e sua madre, che gli sta accanto per puntare più in alto e meglio. Mentre il film si conclude con una nota toccante, non si può fare a meno di essere curiosi di sapere di più sull’ispirazione dietro Zero to Hero. In questo caso, lasciateci essere vostri alleati!

Zero to Hero è basato su una storia vera?

Sì, ‘Zero to Hero’ è basato su una storia vera. Il film è un biopic che descrive la vita del paralimpico William So Wa Wai, che ha vinto 6 ori, 3 argenti e 3 bronzi ai Giochi Paralimpici, rappresentando Hong Kong in diversi eventi. Come si vede nel film, So ha sofferto di ittero emolitico alla nascita, che ha colpito il suo udito e il movimento dei muscoli, portandolo a vivere con una paralisi cerebrale. Ma crescendo, So ha mostrato un immenso talento per la corsa ed è stato notato dall’allenatore Poon Kin-lui, che ha iniziato ad allenarlo per le Paralimpiadi.

 

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Come film biografico, Zero to Hero rende immensa giustizia alla vita e alla carriera di So Wa Wai. Mentre ritrae i momenti di svolta della carriera di So, il film fa un lavoro notevole nell’evidenziare le sfumature e la forza di volontà dietro i successi di So. Piuttosto che celebrare i successi di So, il film si concentra di più sulla strada che So ha percorso per raggiungere quei risultati per incitare la motivazione degli spettatori. Il film si conclude anche con i Giochi Paralimpici di Pechino 2008, dove So ha battuto il suo stesso record del mondo nella finale dei 200 m T36, la sua penultima gara paralimpica.

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Quando il film è stato selezionato come miglior film internazionale di Hong Kong ai 94esimi Academy Awards, So ha condiviso la sua gratitudine verso i registi in una nota accorata in cui ha espresso come la corsa abbia cambiato la sua vita e gli abbia insegnato la perseveranza e la gratitudine. Ha anche ringraziato tutte le persone coinvolte nel film per aver fatto viaggiare la sua storia oltre i confini, nei diversi angoli del mondo.

Il fattore che rende ‘Zero to Hero’ un biopic degno di nota è l’attenzione con cui il film ha ritratto il toccante rapporto di So con sua madre. Piuttosto che limitarsi ad essere un film celebrativo sulle vittorie di So, il film esplora le sottigliezze del rapporto madre-figlio con la massima onestà. L’importanza della signora So nella vita e nella carriera di So è ben documentata nel film.

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Come sempre, il film biografico ha suscitato anche qualche polemica al momento della sua uscita. Le scene in cui il fratello di So vende le sue medaglie d’oro per far fronte alle difficoltà economiche sono state messe in discussione dal capo del comitato paralimpico di Hong Kong, Martin Lam Chun-ying, affermando che è impossibile che accada. Tuttavia, secondo il regista Wan, il film è stato concepito dopo regolari consultazioni con So e sua madre.