Recensione di Suburræterna: Diretto da Ciro D’Emilio e Alessandro Tonda, il dramma d’azione italiano vede protagonisti Giacomo Ferrara nel ruolo di Alberto Anacleti alias Spadino, Carlotta Antonelli nel ruolo di Angelica Sale, Federica Sabatini nel ruolo di Nadia Gravoni, Filippo Nigro nel ruolo di Amedeo Cinaglia, Paola Sotgiu nel ruolo di Adelaide Anacleti, Emmanuele Aita nel ruolo di Ferdinando Badali, Aliosha Massine nel ruolo di Ercole Bonatesta, Alberto Cracco nel ruolo di Fiorenzo Nascari, Morris Sarra nel ruolo di Cesare Luciani, Yamina Brirmi nel ruolo di Giulia Luciani, Giorgia Spinelli nel ruolo di Miriana Murtas, Marlon Joubert nel ruolo di Damiano Luciani e altri. La serie è composta da 8 episodi, ciascuno della durata di 45-50 minuti.
Guarda il trailer di Suburræterna qui sotto.
–Suburræterna Netflix Recensione che non contiene spoiler–
Trama Suburræterna
Suburræterna continua l’avvincente narrazione ambientata nel mondo del film neo-noir del 2015 Suburra e riprende i fili lasciati dalla serie crime drama di Netflix del 2017 Suburra: Blood on Rome. Basandosi sull’intricata rete di crimini, lotte di potere e ambiguità morale, questa nuova serie approfondisce la complessità delle vite dei suoi personaggi mentre naviga nel ventre oscuro di Roma.
La serie ruota attorno a una città in subbuglio: il governo è sull’orlo del collasso, il Vaticano si trova in gravi difficoltà e le piazze della città sono in fiamme. In mezzo a questo caos, Cinaglia e Badali continuano a controllare la scena del crimine della città, aiutati da Adelaide, Angelica e Nadia, ognuna delle quali supervisiona parti diverse della città.
Tuttavia, il malcontento serpeggia tra coloro che sono insoddisfatti dell’ordine attuale. Damiano Luciani e la sua famiglia seminano il caos che si diffonde in tutta Roma, colpendo punti di riferimento come San Pietro e altri luoghi cruciali. Questo sconvolgimento spinge Spadino a tornare a casa per proteggere la sua famiglia e stringere nuove alleanze in ambienti inaspettati. Si profila uno scontro monumentale, con il controllo di Roma in bilico.
Rassegna Suburræterna
Nella serie precedente, Suburra: Sangue su Roma, era stato rivelato che Spadino aveva lasciato Roma dopo la morte di Aureliano perché non riusciva a sopportare il dolore e il mondo criminale. La nuova serie inizia con Spadino a Berlino, che lavora come DJ e ha un nuovo fidanzato di nome Mesut. Improvvisamente, riceve una telefonata che lo informa della morte della madre, spingendolo a tornare, almeno per la sua sepoltura.
Al suo ritorno, Spadino scopre che l’intera famiglia Anacleti è in subbuglio per la morte della madre, avendo perso tutto. Assistendo a questa devastazione, decide di vendicarsi della sua morte e di reclamare ciò che ritiene sia di diritto degli Anacleti. Inoltre, scopre che la sua ex moglie, Angelica, ha cospirato con la famiglia del suo attuale marito, i Luciani, per orchestrare l’omicidio di sua madre.
La serie si destreggia tra molteplici trame, dagli affari politici riguardanti lo stadio della Roma ai problemi della Chiesa, intrecciati con le lotte familiari degli individui coinvolti nel traffico di droga. Nonostante questa complessità, tutto converge verso un’unica ambizione: conquistare il potere. Questa serie si rivolge ai fan dei film e delle serie precedenti. Consiglio di guardarla solo se si ha familiarità con la trama precedente; in caso contrario, potrebbe risultare eccessiva a causa dell’interconnessione delle trame.
In sostanza, Suburraeterna rivisita temi e trame familiari dei suoi predecessori, ma manca dei personaggi accattivanti che avevano inizialmente attirato il pubblico. Il film tenta un rinnovamento approfondendo le questioni contemporanee attraverso la rinascita dei movimenti di dissenso all’interno della capitale. In particolare, critica le azioni della leadership della città, ritraendo la costruzione di uno stadio come una risposta narrativa, un tentativo di pacificare la popolazione senza affrontare le problematiche sociali più profonde. La serie fa pensare a una potenziale rinascita dell’immaginario apocalittico di Roma, un’idea accennata per anni. Tuttavia, il suo obiettivo principale è altrove, facendo luce sugli affari clandestini di individui senza scrupoli che esercitano il potere in città.
La serie è riuscita a creare un’atmosfera tesa e grintosa, caratterizzata da una miscela di narrazione ricca di suspense e di una cinematografia di grande impatto visivo. Roma, con i suoi punti di riferimento iconici e i suoi paesaggi contrastanti, diventa essa stessa un personaggio, con il suo fascino contrapposto al suo ventre di criminalità e corruzione. La serie cattura abilmente la dicotomia della città, presentando una facciata di eleganza e svelando al contempo gli affari illeciti che si nascondono nell’ombra.
Sebbene Suburraeterna introduca più azione rispetto ai suoi predecessori, la sua narrazione soffre di una progressione disarticolata, affidandosi a giustapposizioni piuttosto che ad archi narrativi coesi. Il film è alle prese con le familiari insidie di una sceneggiatura didascalica, di dialoghi troppo esplicativi e, a volte, di interpretazioni troppo drammatiche.
Una delle debolezze dello show risiede nei suoi personaggi sfaccettati. Con numerosi personaggi, ognuno dei quali possiede una propria intricata trama, diventa confuso determinare l’obiettivo primario o allinearsi con un particolare personaggio, a parte Spadino. L’arco della famiglia Lucianis è stato avvincente, soprattutto per l’intrigante narrazione che li circonda; tuttavia, la sottotrama che coinvolge la morte della madre di Spadino non mi ha colpito molto. Oltre a queste narrazioni centrali, molti personaggi mi sono sembrati superflui, quasi meritevoli di una serie a sé stante.
Le uccisioni e gli attentati avvengono con troppa facilità e sono davvero inquietanti. Sembrava che le bombe venissero fatte esplodere senza pensarci troppo in luoghi dove la gente viveva. Mi sono chiesto perché la polizia non sia intervenuta. Inoltre, mi è sembrato strano che i Luciani abbiano detto che non avrebbero fatto del male ai bambini, ma che l’uso delle bombe potesse comunque causare danni. Purtroppo, la serie rimane stagnante, priva di una traiettoria in avanti. Inoltre, la serie si astiene dalla speculazione o dall’esplorazione, classificandosi invece rapidamente all’interno di un quadro operativo predefinito.
Recensione di Suburræterna: Pensieri finali
Suburraeterna rivisita i bassifondi criminali di Roma con turbolenze familiari e intrighi politici. Pur cogliendo la dicotomia tra eleganza e corruzione della città, manca di personaggi convincenti oltre a Spadino. La serie si destreggia tra più trame, alle prese con una narrazione disarticolata e un’esposizione eccessiva.
Nonostante la rappresentazione visivamente stupefacente di Roma, la facilità della violenza e dell’inazione della polizia solleva problemi di realismo. Lottando per liberarsi dai confini predefiniti, il film sembra stagnante e manca di una chiara traiettoria narrativa. Pur cercando di essere attuale, il film non riesce ad approfondire i personaggi e a recuperare il fascino iniziale del franchise, lasciando l’ombra del magnetismo del suo predecessore.
La serie è ora in streaming su Netflix.
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