Recensione di Good Grief: Daniel Levy racconta un’esplorazione cruda della perdita e dello strazio

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Daniel Levy debutta come sceneggiatore e regista in questo film drammatico-romanzo-commedia interpretato da Levy, Ruth Negga, Himesh Patel, Luke Evans, Celia Imrie, Arnaud Valois e altri. Il film, che mostra tre amici che si ritrovano a Parigi dopo che uno di loro ha perso improvvisamente il proprio partner, è una montagna russa emotiva che promette di essere estremamente coinvolgente, con una durata di 105 minuti.

Il problema di aver visto e amato Schitt’s Creek, la precedente serie di Dan Levy di grande successo e sentimento che ci ha lasciati tutti calorosi, è che non si può amare Dan Levy in nulla dopo. È totalmente di parte e purtroppo non si può scappare da David Rose, per quanto ci si sforzi. Detto questo, Good Grief è un film straziante e caloroso che, purtroppo, non sarà adatto a tutti. Il breve spezzone che vediamo dell’Oliver di Luke Evan vi lascerà un po’ a pezzi per la sua morte, che lascia Marc senza direzione e a galla. Certo, ha i suoi amici, ma perdere la propria persona, la propria anima gemella, è una sensazione di solitudine senza precedenti.

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Questo film è una marcia lenta ma decisa, o una danza jazz, verso il superamento del passato. Sotto il dolore, tuttavia, c’è un po’ di umorismo che fa ridere mentre si affronta lo strazio della realtà di tutte le nostre vite. C’è qualcosa di molto crudo e reale in questa esplorazione delle emozioni e del dolore che vi lascerà speranzosi ma con il cuore pesante. Daniel Levy porta in Marc una sorta di emozione che vi fa vedere voi stessi in lui, e anche se il film non è nulla di nuovo o straordinario e consiste per lo più in lunghi blocchi di dialogo, vi colpisce in modo diverso in ogni scena.

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Nonostante il dolore, però, mi sono ritrovata a sorridere per la maggior parte del tempo. Come ho detto in precedenza, c’è una verità cruda e non filtrata nel film che rende il cuore stranamente ottimista nonostante la perdita. Certo, a volte si perde un po’ in se stesso e si trascina con i suoi molteplici monologhi, ma alla fine è un film relazionabile e difficile da affrontare, soprattutto perché ti fa sentire come se potessi trovarti in una situazione simile a un certo punto.

Daniel Levy, Ruth Negga e Himesh Patel sono fantastici nei panni dei tre amici di Parigi che stanno attraversando un momento difficile e stanno affrontando il dolore e il lutto della loro vita. Levy è bravissimo a far emergere in tutti i suoi spettacoli un’emozione relazionabile che è contagiosa e stranamente confortante. Si sente come tutti noi.

Recensione di Good Grief: Conclusione

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Questo potrebbe essere un film troppo pesante per molti, perché ci sono molti dialoghi e molte emozioni che a volte possono appesantire la durata del film. È inevitabile con film come questi. Ma anche in questo caso, c’è qualcosa di caldo e speranzoso in Good Grief che avvolge il cuore in modo strano e confortante.