Creatore | Raphael Montes |
Direzione | José Henrique Fonseca |
Scrittore | Raphael Montes, Ilana Casoy |
Cast | Tainá Müller, Rodrigo Santoro, Maitê Proença, Reynaldo Gianecchini, Klara Castanho, Camila Márdila, Elisa Volpatto, Juliana Didone, Ester Dias |
Episodi | 3 |
Genre | Dramma, Mistero, Crimine |
Non ci sono spoiler.
Siamo finalmente giunti alla fine di questa sordida storia iniziata nel giardino di casa di un uomo psicopatico che amava controllare la moglie in una setta che stupra donne, rapisce bambini e vende neonati. La portata della serie, come ho già detto nella mia recensione dell’ultima stagione, si è ampliata drasticamente dopo la prima stagione e a volte è difficile capire a che punto siamo con i personaggi e la storia. Questa stagione ci spiega chi è Doúm e se Veronica riuscirà o meno a uscire viva da questa orribile situazione e a porre fine all’incubo una volta per tutte.
Con soli 3 episodi in questa stagione, la terza stagione, personalmente, è più inquietante della seconda. Il Jeronimo di Rodrigo Santoro è strano e scomodo e i suoi strani feticci e le sue tattiche di controllo vi faranno rizzare i peli sul collo. Santoro interpreta bene il suo personaggio ed è il giusto compromesso tra follia e inquietudine. È spaventoso e inquietante e c’è una calma in mezzo alla tempesta che è snervante sotto molti aspetti. L’attore è bravissimo a non svelare mai le sue vere motivazioni e ogni scena lo fa sembrare ancora più folle.
Detto questo, la serie prende l’idea di “fattrice” molto alla lettera; voglio dire, fino a un punto inquietante e ridicolo. Certo, è molto scioccante e inquietante e, a un certo punto, potrebbero esserci situazioni del genere nel mondo, ma pensare che questo sia il punto in cui la serie decide di prendere il tropo degli “uomini che controllano” è esilarante a un certo punto.
In tutta la terza stagione si percepisce che i creatori hanno cercato di andare un po’ più in là rispetto all’inquietudine delle ultime due stagioni per creare un impatto sul pubblico. I momenti emozionanti non sono emozionanti perché sono orribili e pieni di privazioni. Anche se ha senso considerando l’ultima stagione, si allontana dalla trama della prima stagione, che era orribile per un motivo completamente diverso.
Un’altra strana aggiunta della terza stagione è la vetrina estrema di nudità e sesso che per lo più sembra non necessaria e, non lo sottolineerò mai abbastanza, scomoda. La serie è chiaramente una vetrina della depravazione e dei problemi di salute mentale di chi abusa e di chi viene abusato. La trama è sciocca e mediocre e i colpi di scena sono insinceri e ripetitivi, cose che a questo punto ci aspettiamo di vedere. Sono stanca di vedere donne che vengono offerte a uomini inquietanti in ogni altro show televisivo e la terza stagione di Good Morning Veronica rinuncia completamente a cercare di essere un thriller psicologico e si addentra nella fossa degli uomini di ogni forma e colore che abusano delle donne in ogni altro show.
L’altra domanda che mi sono posto è perché Mathias sia presente nella terza stagione. Anche se devo dire che è soddisfacente vedere cosa gli succede alla fine, considerando che è uno stupratore che ha figli con i suoi stessi figli, l’esistenza del suo personaggio in questa storia mi ha lasciato in una nebbia di confusione e, francamente, di noia. Ha un aspetto spaventoso e si comporta come un pezzo grosso, ma è talmente dimenticabile in questa stagione che è come se fosse sparito.
Alla fine della terza stagione, le cose si ricuciono e non ci sono più cliffhanger, ma a quale prezzo? Abbiamo tutti un momento per prendere fiato e festeggiare il fatto che le donne non siano state usate in modo orribile, ma mio Dio, quella scena è così forzata che potrebbe farvi ridere. Per fortuna, questo è il punto di arrivo e, a parte la conferma che la battaglia è ancora in corso, non faremo più i salti mortali per assistere a orribili abusi sui nostri schermi.
Recensione della terza stagione di Good Morning Veronica: Pensieri finali
Guardare questo thriller criminale è stata un’esperienza piuttosto in salita per la maggior parte di noi e per di più deludente. Anche se alla fine si conclude con una nota di speranza e di forza, la prima stagione della serie rimane il suo punto di forza e nessuna quantità di follia depravata e di comportamento da fattrice potrà mai cambiarlo. Nonostante il Jeronimo di Rodrigo Santoro sia un formidabile mostro della serie, l’intera stagione sembra forzata e al di là della nostra immaginazione e della nostra portata e ci lascia a grattarci la testa per capire il senso di tutto questo.
Buongiorno Veronica è in streaming su Netflix.
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