6ixtynin9 La recensione della serie: Adattamento dell’omonimo film del 1999, questa serie crime-dark comedy thailandese (เรื่องตลก 69 เดอะซีรีส์ / Rueang Talok 69 the Series) è scritta e diretta da Pen-Ek Ratanaruang e ha come protagonisti Mai-Davika Hoorne, Amornaek Micheli, Apivich Rintapoln, Foei-Patara Eksangkul, Man-Trisanu Soranun, Mine-Thanaporn Rattanasasiwimon e altri. La serie è composta da 6 episodi, ciascuno della durata di circa 45-60 minuti.
6ixtynin9 La trama della serie
Dopo aver perso improvvisamente il lavoro nel bel mezzo di una pandemia, Toom è sconvolta e si chiede cosa fare dopo. Tuttavia, grazie a un fatidico malinteso, si vede recapitare alla porta di casa una scatola che scopre essere piena di contanti. Incapace di frenare la tentazione di una facile via d’uscita, decide di fare tutto il necessario per tenere i soldi con sé e sbarazzarsi di chiunque le capiti a tiro.
6ixtynin9 La recensione della serie
Il film di Pen-Ek Ratanaruang del 1999 è un’opera molto amata che ha ottenuto riconoscimenti da più parti. Il regista torna con la stessa storia, ma con una durata maggiore, per raccontarla in modo molto più descrittivo di quanto possa fare un lungometraggio.
A parte il film, la serie inizia il viaggio che già conosciamo e, fin dal primo episodio, ci si ritrova agganciati alla sequenza di eventi che si svolgono davanti a noi. Ci sono alcuni momenti bizzarri che si susseguono accanto alla sfortunata vita di Toom, piuttosto divertenti e in contrasto con il thriller criminale che vi si svolge accanto. Le circostanze del licenziamento iniziale di Toom sono piuttosto strane e vi lasceranno pensare all’enorme causa intentata dalla società.
In ogni caso, con la durata maggiore, la serie esplora in profondità i momenti in cui la vita di Toom crolla grazie ai soldi ottenuti in segreto, e devo dire che, guardando gli episodi che passano, avrebbe avuto senso una durata minore. Grazie a questi lunghi momenti in cui non si fa altro che esplorare trame insensate, si diluisce il ritmo serrato della parte crime-thriller della serie e ci si dimentica di dove ci si trovava con quella trama. Certo, questo aggiunge colore al mondo, ma fa sì che ci si chieda perché si assista a lunghi momenti di dialogo o a scene di sesso gratuite che sono lì solo per il gusto di farlo.
Credo di essermi sentita molto offesa per le scene di sesso: perché dobbiamo vedere la scena di sesso prolungato del poliziotto e della sua ragazza o Tud con la sua ragazza che parla di chissà cosa con lei esposta? La scena del poliziotto è stata la più confusa perché comunque ci aspettavamo di conoscere quelle informazioni insieme a Toom, quindi perché lo abbiamo visto in diverse posizioni con la ragazza e poi ancora? Sembra solo un modo dozzinale per far girare la lingua senza motivo, tanto più che il ragazzo non rimane sullo schermo per più di 5 minuti!
A parte questo, 6ixtynin9 The Series ha un bel po’ di morti, molte di più rispetto all’originale. Ma sono più cruenti? Voglio dire, c’è un po’ di sangue dopo che le persone sono state accoltellate e uccise, ma è abbastanza delicato se si considerano le cose che si vedono di solito nei thriller polizieschi di questi tempi. Gli elementi comici sono ben inseriti e rendono la visione della serie piuttosto divertente. Inoltre, si approfondiscono anche i diversi personaggi. Ma perché abbiamo bisogno di questa serie quando il film stesso fa un ottimo lavoro nel portare avanti questi diversi elementi in un pacchetto compatto?
Onestamente, sembra un po’ forzato e anche la serie si dilunga un po’. L’assurdità continua a essere divertente fino a quando non si esagera un po’, onestamente, per poi uscire completamente dai binari dopo un po’. Non riesco a capire perché la serie abbia deciso di prendere una piega assolutamente assurda verso la fine. Forse voleva essere divertente, ma alla fine si è rivelata semplicemente sciocca. Si vuole vedere cosa farà Toom in seguito, ma si assiste costantemente a queste assurde missioni secondarie che si svolgono senza alcuna logica o ragione.
Credo che 6ixtynin9 The Series riesca a rendere bene la frustrazione e la disperazione di Toom. Ci si sente male per lei, per la sua situazione e per lo stato del paese, a causa della pandemia. Mai-Davika Hoorne riesce a cogliere il volto e lo sdegno generale di chi ha ragione, e si prova simpatia per lei. Ma, a parte questo, la serie esagera e diventa più uno show scherzoso che una dark comedy. Verso la fine del quarto episodio, si spinge fino a diventare soprannaturale per qualche motivo. Anche il resto del cast è fantastico e, ignorando la follia, fa un ottimo lavoro.
6ixtynin9 La recensione della serie: Pensieri finali
6ixtynin9 The Series esce dai binari della trama grazie alla sua durata prolungata. Perde la tensione della trama originale e porta avanti una serie di cose non necessarie o totalmente assurde. Nel tentativo di essere divertente, rinuncia ad avere un senso, il che è un peccato, considerando che il film era un’opera così ben ritmata.
6ixtynin9: The Series è in streaming su Netflix.
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