Recensione della seconda stagione di “Odio il Natale”: Pilar Fogliati nel ruolo di Gianna, Nicolas Maupas nel ruolo di Davide, Alessio Praticò nel ruolo di Mario, Fiorenza Pieri nel ruolo di Margherita, Marzia Ubaldi nel ruolo di Matilde, Cecilia Bertozzi nel ruolo di Caterina, Giovanni Anzaldo nel ruolo di Nicola e altri ancora fanno parte del cast della serie romantica italiana. Gli episodi della serie Netflix sono sei e durano circa 30-35 minuti ciascuno. La serie è sottotitolata e doppiata in inglese.
Trailer di “Odio il Natale”.
La recensione di “Odio il Natale” non contiene spoiler.
La seconda stagione di “Odio il Natale” riprende da dove si era conclusa la prima. Gianna tiene il broncio perché non ha un appuntamento per le feste. Tuttavia, un uomo misterioso si presenta alla sua porta, chiedendole di uscire con lui. Non vi sveleremo chi è l’uomo misterioso. Ma il primo episodio fa sperare che la vita sentimentale di Gianna sia finalmente iniziata in modo positivo.
Purtroppo, l’eccitazione dura solo per qualche tempo, quando i produttori adottano il tipico e ripetitivo approccio alla sua vita sentimentale. Quello che non mi piace di questi programmi è che non cercano mai di dare un tocco di unicità alle loro premesse. Anche se sappiamo che la persona giusta per la protagonista, i creatori introducono nuovi uomini per confonderla. Succede da anni in questi show e sembra che nessuno voglia pensare in modo diverso.
Nella nuova stagione, non ci sentiamo più in colpa per Gianna per non aver avuto un appuntamento in vacanza, perché quando l’ha avuto è andata fuori di testa. Il brivido di volere di più aggiunge un seme di dubbio alla sua mente: e se ci fosse qualcun altro migliore? I produttori aggiungono nuovi uomini alla storia. Lo show finisce per diventare un loop di appuntamenti tossici per una donna adulta che non riesce a decidersi. È fastidioso anche quando questi show presentano uomini in questo dilemma. Tuttavia, questo accade raramente nel mondo della finzione!
La serie Netflix I Hate Christmas Season 2 rovina l’atmosfera festiva della visione di una buona serie romantica. Invece di farvi sorridere con la sdolcinatezza del romanticismo, vi irrita con l’indecisione mostrata dal protagonista, grazie alla decisione creativa presa dai creatori. Quando la stessa saga continua, si perde interesse nel sapere con chi finirà alla fine. Decisioni di appuntamenti così affrettate non permettono al personaggio di sviluppare una chimica con nessuno.
Recensione della seconda stagione di I Hate Christmas: Pensieri finali
Nel complesso, la serie italiana di Netflix si rifiuta di essere divertente, carina o sdolcinata. È la stessa vecchia storia riproposta in modi diversi, con un personaggio ossessionato dalla rottura della quarta parete. Il dramma familiare non mostra alcuna sincerità, considerando quanto Gianna sia immatura. Il disastro degli appuntamenti continua e diventa frustrante.
La seconda stagione di I Hate Christmas mi ha fatto sentire la mancanza di Dash e Lily. Negli ultimi 2-3 anni nessuna serie si è avvicinata di più a una storia d’amore tenera e romantica, condita da momenti spiritosi come Dash & Lily.
La serie è ora in streaming su Netflix.
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