La Heritage Foundation, un think tank conservatore con sede a Washington, ha chiesto alle autorità statunitensi di rendere pubblica la richiesta di visto del principe Harry, perché teme che possa aver ricevuto un trattamento speciale nonostante abbia ammesso di fare uso di droghe illegali.
Il 38enne Duca di Sussex ha parlato apertamente del suo uso di droghe in interviste televisive e nel suo best-seller Spare. Secondo il Telegraph, ha ammesso di aver consumato cocaina, cannabis e funghi magici, considerati illegali negli Stati Uniti, durante una festa organizzata dalla star di Friends Courtney Cox a Los Angeles.
In un’altra intervista del mese scorso, il principe Harry ha parlato dell’uso dell’ayahuasca, un’altra droga psichedelica illegale, come parte della sua terapia. Come riportato dal Daily Beast, il Duca di Sussex ha detto all’esperto di traumi Dr. Gabor Maté che l’uso di questa droga è stata una delle parti fondamentali della mia vita che mi ha cambiato e mi ha aiutato ad affrontare i traumi e i dolori del passato.
Ora sono sorti dubbi sul fatto che il principe Harry abbia rivelato il suo uso di droghe durante il processo di richiesta del visto. Le leggi sull’immigrazione degli Stati Uniti considerano inammissibili i cittadini stranieri che fanno abuso di droghe o sono tossicodipendenti, a meno che i funzionari dell’immigrazione non esercitino la loro discrezione per derogare alla regola.
Fonti anonime vicine al Duca hanno dichiarato che egli è stato sincero durante la richiesta del visto, lasciando intendere che ha ammesso di aver fatto uso di droghe e di aver continuato a farlo dopo essersi trasferito in California nel 2020 con la moglie Meghan Markle e i loro due figli, Archie e Lilibet, come riportato dal The Telegraph.
La Heritage Foundation ha invocato le leggi sulla libertà d’informazione per chiedere la pubblicazione della domanda di visto del principe Harry, con i dettagli sul suo uso di droghe, le deroghe concesse e l’identità di chi ha preso la decisione, citando l’interesse pubblico.
L’avvocato Samuel Dewey, che rappresenta la Heritage Foundation, ha dichiarato che quando c’è un aggiustamento di status, come la richiesta di una Green Card, c’è l’obbligo di una visita medica completa. Dewey ha aggiunto che vogliono semplicemente sapere come è stato trattato il Principe Harry durante il processo.
Nile Gardiner, direttore del Margaret Thatcher Centre for Freedom presso la Heritage Foundation, ha sottolineato la necessità di sapere se il Principe Harry sia stato aperto e trasparente nella sua richiesta o se abbia ricevuto particolari favori o sia stato trattato in modo diverso da tutti gli altri.
La richiesta è stata inoltrata al Dipartimento di Sicurezza Nazionale, alle Dogane e alla Protezione dei Confini degli Stati Uniti e al Servizio di Cittadinanza e Immigrazione degli Stati Uniti, con una scadenza per la risposta fissata al 12 aprile. Dewey ha avvertito che se la richiesta verrà negata, la Heritage Foundation porterà la questione in tribunale. Gardiner ha aggiunto che la questione potrebbe diventare di interesse per il Congresso.
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