La multinazionale europea dell’aerospazio si impegna a combattere il cambiamento climatico sviluppando Airbus alimentati a idrogeno che emettono 0% di CO2 entro il 2035.
La tecnologia aerospaziale ha raggiunto un grande sviluppo dal primo volo commerciale del 1914, che funzionava con un biplano azionato da un’elica a benzina.
La tecnologia si è evoluta per conformarsi al crescente ritmo dell’innovazione. Ma la crescente consapevolezza del cambiamento climatico ha sollevato la preoccupazione dell’emissione di anidride carbonica nell’atmosfera.
Quindi, Airbus ha pianificato di progettare un volo commerciale pesantemente alimentato da idrogeno che emetterà acqua.
La sfida di progettare un aereo commerciale alimentato a idrogeno
Nella storia della tecnologia in evoluzione, Boeing, un gigante dell’aviazione con sede negli Stati Uniti, ha effettivamente volato nel 2008 basandosi esclusivamente sull’idrogeno. Tuttavia, l’aereo a 2 posti ha preso un volo per una durata di 20 minuti.
E qui sta la sfida più grande. Per effettuare un volo commerciale, la capacità di stoccaggio deve essere molto più grande della capacità del carburante presente nei voli moderni.
La scienza dice che l’idrogeno fornirà circa 3 volte l’energia per unità di massa fornita dai carburanti moderni. E più di 100 volte l’energia per unità di massa fornita dalle batterie agli ioni di litio.
Ma in volume, un litro di cherosene equivale a 3000 litri di idrogeno gassoso. Quindi, la capacità di stoccaggio è diventata la più grande sfida per far funzionare comodamente i voli commerciali con le richieste richieste richieste.
Soluzione per fare un idrogeno liquefatto pressurizzato
I voli commerciali alimentati a idrogeno dovrebbero certamente fare 20.000 decolli e atterraggi. E dovrebbe avere la capacità di immagazzinare idrogeno liquido sotto una forte pressione di 700 bar, che è usato nell’industria automobilistica e aerospaziale.
I serbatoi criogenici di idrogeno liquido richiedono una temperatura di -253◦C per convertire l’idrogeno in liquido e poi immagazzinarlo.
Lo stoccaggio e l’utilizzo dell’idrogeno liquido richiede molta innovazione nel design, come dichiarato da David Butters che è il capo dell’ingegneria per lo stoccaggio e la distribuzione dell’idrogeno Liq. Hydrogen Storage and Distribution di Airbus.
I centri di sviluppo a zero emissioni di Nantes, in Francia, e Brema, in Germania, terranno sotto controllo il miglioramento. E si prevede che entro il 2023 sarà pronto per i test a terra ed entro il 2025 per quelli in volo.
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